Storia del Kudo
Il Kudo Daido-Juku (Daido Juku letteralmente significa La Grande Via) è rappresentativo tra le arti marziali moderne. Questa giovane disciplina creata dal M° Takashi Azuma si presta ad evolversi continuamente al fine d’essere più vicina allo scontro reale. Il M° Azuma, fondatore del Kudo Daido-Juku nel 1981, è alla ricerca dell’efficacia. La disciplina da lui creata è l’immagine stessa di questo combattente completo, che ha sostenuto più di 100 incontri consecutivi. Combattimento sulla distanza di calcio-pugno, corpo a corpo, proiezioni e lotta al suolo si combinano in una disciplina in continua evoluzione. Nel 1970, all’età di 21 anni, incomincia a praticare il Judo, e, un anno più tardi, il Karate Kyokushinkai sotto la guida di Masutatsu Oyama, il fondatore. L’unione di queste due discipline integrate con tecniche di boxe, muay thai, ju-jitsu, wrestling ed altre, ha dato vita ad un’arte marziale tra le più complete ed attuali in continua evoluzione, quanto più vicino possibile al combattimento reale.
“Adottiamo da stili diversi ciò che è più efficace”, spiega il M° Azuma, “ma l’adattiamo al nostro stile di combattimento, alla nostra agilità, al nostro concetto di realismo. C’ispiriamo alle altre arti marziali al fine di apprendere tutto migliorando ciascuna tecnica”.
Sembra che non esista un aspetto del combattimento che manchi al Kudo Daido-Juku, arte del combattimento totale. La filosofia del Daido Juku si basa su tre principi fondamentali: il “Kaihou” (spirito libero), “Fuhen” (imparzialità) e “Jiyuu” (libertà). Il praticante, di fronte a qualunque difficoltà, deve affrontare questa prova con coraggio, senza fuggire dalla realtà. Solo in questo modo otterrà la verità. Questi principi riflettono la concezione della vita che hanno i praticanti di Kudo Daido-Juku. Questa linea di condotta ispirata all’apertura mentale si ritrova nell’arte marziale: il combattente che mantiene lo spirito aperto arriverà ad utilizzare la tecnica più appropriata, senza limitazione alcuna. Il praticante di arti marziali può migliorare, essere generoso e crescere interiormente rimanendo efficace. Le arti marziali costituiscono un’esperienza che tutti possono vivere alla loro maniera. Bisogna mantenere una mente aperta, senza limitare la visione delle arti marziali. Nel Kudo Daido-Juku lo scopo non è solamente essere il migliore o il più forte, infatti quest’arte marziale permette a ciascuno di migliorare, formando un praticante onesto, gentile, modesto e coraggioso.
Inizialmente conosciuto solo come Karate Daido Juku, il nome dello stile fu cambiato per riconoscere le sue uniche e non ortodosse tecniche come una mixed martial art. Nel 2001, in un’intervista ufficiale, il Grand Master Azuma, il fondatore, rinomino’ tale arte marziale, basata sulla filosofia del budo, KUDO. Questo atto diede al Kudo l’opportunita’ di diventare un ufficiale arte marziale giapponese. Attualmente il Kudo Daido Juku e’ sviluppato in tutto il mondo e tutti i suoi Maestri ed istruttori sono certificati e registrati sotto la Kudo Internationl Federation, conosciuta anche come K.I.F.