DECENNALE KUDO ITALIA: EDITORIALE DEL PRESIDENTE

IL DECIMO ANNIVERSARIO DALLA NASCITA DELLA KUDO ITALIA
 
Era verso la fine del 2007 quando un grande amico, il Maestro Luigi Rossini, con il quale calcavamo il tatami del karate Wado-Ryu da 35 anni, spalancò improvvisamente la porta del mio ufficio con gli occhi spiritati gridando ….”L HO TROVATO”….ho subito pensato al suo portafoglio da poco smarrito ma la domanda l’ho fatta ugualmente ….”Cosa?”
“Quello che cerchiamo da 10 anni”.
Era infatti da 10 anni che noi due, Commissari tecnici Nazionali di una scuola di stile, accusavamo la “nostra” noia per un karate cambiato nel tempo, non sto assolutamente dicendo “peggiorato”, semplicemente diverso dal nostro “sogno” iniziato 35 anni prima, dove il contatto pieno era l’obiettivo finale e nel tempo era diventato un “divieto assoluto di colpire” a favore di una bellezza estetica dei colpi (due colpi, gyakutsuki e jodan mawashigeri) che così tanto si dissociava dall’efficacia dei colpi stessi. Giusto/sbagliato? Bello/brutto? Non so rispondere, so solo che non ci emozionava più. E quando un visionario come Luigi mi ha mostrato quel video ho capito che eravamo “DUE FOLLI VISIONARI”, e la risposta è stata, “domattina gli scrivo “. Così sono entrato in contatto con il Maestro Azuma e con il Kudo. Molte persone da tutta Italia mi scrivono per sapere se nella città, o a volte il paese, nella quale vivono c’è una palestra di Kudo. Ne sono ovviamente contento ma mi suscita un certo sorriso ripensando al mio primo contatto. Quando ho scritto al Grand Master che io volevo fare Kudo (non gli ho chiesto se c’era una palestra a Roma, ho scritto IO VOGLIO FARE KUDO, cosa devo fare?) e lui candidamente mi ha detto che se avessi voluto avrei potuto raggiungerlo a Sofia, in Bulgaria, dove avrebbe svolto un seminario dopo un campionato. Sufficiente per dirgli, ok se un giorno passi da Roma avvisami. Invece appena chiuso con lui ho aperto internet e ho comprato due biglietti A/R da Sofia, avvisando subito dopo Luigi di preparare il passaporto. COSÌ È NATO IL KUDO ITALIA. Siamo partiti con le nostre due palestre, oggi siamo su 8 Regioni con oltre 40 insegnanti. È stato facile? No. Vincere le resistenze al cambiamento non è mai facile ma in questi 10 anni la passione e l’impegno ci hanno premiato e continuano a premiarci. Fino a tre anni fa le frasi ricorrenti erano … cosa fate voi? Judo? No, Kudo. Che? Kobudo? No Kudo. Ma è il Budo? No, KUDOOOO. E a seguire….. ahh, fate calci pugni e lotta…. come noi….
Da tre anni a questa parte gli artisti marziali in Italia che non sanno cos è il Kudo si contano sulla punta delle dita di una mano ed è ben chiara a tutti l’unicità di questa disciplina.
Ecco perché la grande festa del Decennale non è solo un bell’evento ben riuscito come dimostrano gli apprezzamenti a voce e sui social di tutti i partecipanti, tra i quali abbiamo avuto il piacere di ospitare insegnanti e praticanti di altre discipline, dei quali non faccio il nome per il diritto alla privacy, ma dai quali ho avuto l’onore ed il piacere di ricevere apprezzamenti tecnici e umani che sono il vero premio al tanto impegno, ma rappresenta anche il coronamento di un’idea, nata come un sogno e che oggi è realtà. In ultimo non posso non menzionare le persone senza le quali tutto questo sarebbe rimasto un sogno: il Maestro Luigi Rossini, che ringrazio per essere un “visionario” almeno quanto me, in ordine alfabetico ma tutti di pari insostituibile importanza, i Maestri Decio Benedetti, responsabile del settore giovanile , Andrea Lori, responsabile del settore agonistico, Giovanni Pirotti, delegato regionale per la Lombardia e punto di riferimento per tutto il Norditalia, tutti i nostri insegnanti sparsi sul territorio nazionale a divulgare questa disciplina del terzo millennio e ultimi MA NON ULTIMI, tutti i kudoka italiani che giorno dopo giorno, con il piacere di sudare e crescere con il loro strumento di allenamento più prezioso, IL LORO PARTNER, percorrono un cammino che si rivelerà utile nella loro vita, non solo in palestra, per tutti i valori che assorbiranno. Chiudo con un grande in bocca al lupo al Team romano Kudo Wakajishi che il 5 maggio ci rappresenterà nella gara in Lituania, con i combattenti Ilaria Agresta e Daniele Esposito accompagnati dal loro Maestro Paolo Meale, ed i complimenti a tutti i combattenti che domenica si sono avvicendati sul tatami di gara poiché ogni secondo trascorso merita un applauso .
 
ABBIATE GIOIA
VIVA IL KUDO
VIVA LA KUDO ITALIA
 
Il Presidente Maestro Graziano Lecci
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